Economia verde. Italia ‘eco’ in 5 mosse

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L’economia verde potrebbe traghettare l’Italia oltre la crisi. Ecco come l’Italia, in vista degli Stati Generali della Green Economy, vorrebbe diventare eco

Puntare sull’economia verde, l’economia che viene dalle rinnovabili, dall’efficienza energetica e dall’agricoltura biologica, porta benefici all’ambiente e alle casse dello Stato e del cittadino, lo abbiamo sempre detto. La green economy e’ anche la nostra ancora di salvezza per uscire dalla crisi:  è l’economia verde che ora fornisce nuovi progetti e nuovi posti di lavoro.

Passare all’economia verde, però, implica innovare non solo cicli produttivi e i consumi, ma anche approcci culturali e stili di vita. Come realizzare tutto questo? Con 5 semplici azioni prioritarie da mettere in campo da subito. E’ questo quanto emerso dall’assemblea programmatica ‘Sviluppo dell’Ecoinnovazione’, in preparazione degli Stati Generali della Green Economy, previsti a Rimini il 7-8 novembre prossimi nell’ambito di Ecomondo, organizzati dal Ministero dell’Ambiente e dal Comitato organizzatore composto da 39 associazioni di imprese green. Strumento prioritario per il percorso che conduce alla adesione completa e incondizionata alla green economy  è l’avvio di un Piano nazionale per lo sviluppo, diffusione ed implementazione dell’economia verde ‘made in Italy’, basato su almeno 5 azioni: 

1. mirare ad una politica ambientale che offra un quadro normativo coerente a vari livelli e che promuova l’economia verde tramite l’applicazione di norme esistenti riviste e il varo di nuove norme;

2. avviare un programma di formazione/informazione nazionale che sappia, da una parte, preparare nuove competenze/professionalità e, dall’altra, favorire cambi di stili di vita, approcci culturali, consenso sociale verso le tecnologie, i processi, i servizi e i prodotti eco innovativi;

3. promuovere a tutti i livelli i prodotti e i servizi basati su un uso sostenibile delle risorse e su bassi impatti ambientali, lungo tutto il loro ciclo di vita, mediante la promozione di marchi, etichette, etc.;

4.puntare su una forte cabina di regia per mettere a sistema il patrimonio nazionale di competenze sia nel pubblico (università ed enti di ricerca), sia nel privato, in cui, ad esempio, i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico promuovano joint venture con mondo scientifico e imprese per coniugare insieme sostenibilità e competitività.

5. La quinta azione, infine, riguarda il supporto alle imprese. L’Italia è uno dei più importanti Paesi industriali al mondo e il secondo Paese manifatturiero europeo e come tale deve affrontare la sfida globale della competitività in un orizzonte di sostenibilità. Produzione sostenibile e uso efficiente dell’energia e approvvigionamento sostenibile e uso efficiente dei materiali sono le due facce dello strumento con il quale affrontare la sfida.

Passare all’economia verde e’ quasi un obbligo: il Mondo si evolve e sempre più Stati puntano sulle risorse rinnovabili e sull’efficienza energetica. L’Italia non può permettersi di rimanere indietro.  

(Natale Accetta)

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