L’Artico e’ una pompa di calore. Pericolo per i livelli del mare

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La regione dell’Artico ha innescato un meccanismo che accelera la sua de glaciazione, diventando una pompa di calore. Si teme per l’innalzamento dei mari

L’Artico è diventato una gigantesca pompa di calore: si riscalda, rilascia l’acqua fredda derivante dallo scioglimento dei ghiacci e risucchia l’acqua calda dagli oceani circostanti, accelerando così lo scioglimento dei suoi ghiacciai. Nella regione fredda si è innescato, secondo gli scienziati, il meccanismo «feedback positivo», ovvero un meccanismo che amplia e aggrava il fenomeno iniziale del riscaldamento globale.

Ad affermare che la regione dell’Artico è diventata una vera e propria pompa di calore è stato un gruppo di geofisici dell’Università di Boulder, Colorado, che con questa teoria hanno provato a spiegare la drastica riduzione dei ghiacci sia marini sia terrestri, in corso nelle regioni del Circolo polare artico.

Dal momento che l’Artico è diventato una pompa di calore, accelerando lo scioglimento di suoi ghiacciai, tutte le passate proiezioni sui futuri cambiamenti del livello dei mari non sono attendibili e dovranno essere riviste. I mari, infatti, potrebbero aumentare il loro livello in modo più accelerato. Gli ultimi dieci anni di rilevamenti  dei livelli del mare, infatti, evidenziano un tasso di crescita di 3 millimetri all’anno: se si dovesse mantenere questo ritmo, a fine secolo arriveremmo a una risalita media delle acque globali ben superiore alla previsione di 0,5 metri,  contenuta nell’ultimo rapporto dell’Ipcc  del 2007. Se così fosse le conseguenze sarebbe disastrose per tutte le coste.

(gc) 

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