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Acqua, se la disponibilita’ dipende dalla tecnologia

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Il problema della crisi idrica nel mondo non è la disponibilità d’acqua, quanto piuttosto le tecniche di sfruttamento di questa, preziosa risorsa

La mancanza d’acqua è un grave problema, ma ancora più grave è la tecnica con cui questa risorsa viene sfruttata. A sostenerlo è Antonio Massarutto, docente di Politica economica a Udine, nel suo nuovo libro che coinvolge sul dibattito Etica dell’acqua. Nel suo testo l’autore espone la propria teoria sul problema della crisi idrica cercando una sua risoluzione.

La risorsa acqua è a disponibilità limitata, dice, ma il problema non è affatto la quantità assoluta come per il petrolio. Di acqua c’è n’è ovunque, continua, sempre più di quanto ne serve, il problema sta nei modi di raccolta, trasferimento e distribuzione. E questo dipende in larga maggioranza dalla tecnologia, dalle diverse tecniche con cui si soddisfano i bisogni di quelli che ne necessitano.

La disponibilità dell’acqua dipende proprio dalla tecnologia, dunque dalla tecnica, gli acquedotti romani ne sono un esempio che sconfina l’immaginazione nella storia dell’uomo. Parafrasando Heidegger “l’essenza della tecnica non è nulla di tecnico”. Intanto l’Unione Europea si è posta un nuovo obiettivo sul tema dello sfruttamento delle risorse idriche, entro il 2016, infatti, tutti i corpi idrici superficiali dovranno essere in buono stato ecologico.

 

Chiara Palmieri

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