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Sabratha e Leptis Magna, la Libia ‘millenaria’ che rischia sotto le bombe

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I bombardamenti della coalizione occidentale sulla Libia vanno avanti. A forte rischio anche il patrimonio culturale del paese di Gheddafi. Preoccupazione per i siti di Leptis Magna e Sabratha, patrimonio Unesco dal 1982. Nell’articolo di seguito trovi una breve descrizione dei siti archeologici, che risalgono ai tempi dei fenici e dei romani

Sono le difese missilistiche di Gheddafi gli obiettivi delle bombe che Francia, Gran Bretagna, Usa e Italia stanno lanciando dai cieli della Libia su Tripoli. Ma le esplosioni non si controllano. I civili possono morire, le città possono essere distrutte. Leptis Magna e Sabratha sono “morte” da tempo, ma le loro rovine raccontano ancora oggi di gloriosi fasti datati migliaia di anni. Sono i siti archeologici più famosi d’Africa e – a causa della loro vicinanza alla capitale libica – rischiano seriamente di essere danneggiate dai missili della coalizione internazionale. Leptis Magna – a 130 chilometri da Tripoli – fu fondata da coloni fenici intorno al 1100 a.C.. Dal controllo cartaginese, durante la terza guerra punica, passò sotto l’egida romana: lì si trova ancora oggi il colossale teatro, uno dei più antichi del mondo romano in pietra (primo secolo a.C.); il foro dei Severi; l’arco di Settimio Severo del 203 e le terme di Adriano del 137 d.C.. La città, che dal 1982 figura nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco, era una delle tre che hanno dato il nome alla Tripolitania.

Altrettanto noti sono i tesori di Sabratha. Nata attorno al VII secolo a.C., sempre ad opera dei fenici, fu presa dai romani nel 46 a.C.. Può vantare il teatro romano del II secolo d.C.; i templi di Antonino e Giove; la basilica cristiana fatta costruire da Giustiniano con pavimento a mosaico. Ma anche il tempio di Liber Pater, il tempio di Serapide, il tempio di Ercole e quello di Iside. Anch’essa dal 1982 è patrimonio dell’Unesco. La speranza è che le bombe non spazzino via anche questi pezzi di storia. (umberto di giacomo)

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