
E’ la citta’ il posto peggiore per vivere
Il posto peggiore in cui vivere e’ la citta’: troppo smog, troppo poco sole e diffidenza verso l’altro ci fanno ammalare
Il posto peggiore in cui vivere sembra esser la città, regno dello smog, delle cattive abitudini, della frenesia e della cattiva alimentazione. A dirlo sono diversi studi, condotti in diverse Università del mondo -Università di Granada, Ohio State University, Institute of Psychiatry di Londra, Illinois University. Le ricerche dimostrano che vivere in città tra palazzi e cemento riserva brutte sorprese per la salute: diabete, problemi di vista, guai alla retina, schizofrenia, depressione, sindrome da iperattività e deficit d’attenzione sono le cose più normali che possono capitare, soprattutto ai bambini che sono quelli maggiormente esposti a questa serie di problemi.
La causa di queste malattie e del fatto, quindi, che la città sia il posto peggiore in cui vivere è soprattutto lo smog. Nelle grandi città, nelle metropoli in particolar modo, la presenza di polveri sottili nell’aria supera sempre e di gran lunga, i limiti consentiti. Auto, mezzi pubblici ma anche industrie e impianti di riscaldamento immettono nell’atmosfera una quantità notevoli di fumi, polveri sottili e tanti altri inquinanti che sono tra i maggiori responsabili degli acciacchi appena citati.
Responsabile della cattiva vita in città è anche la scarsa esposizione alla luce, causa principale dei danni alla retina. Ma anche il vivere con diffidenza e sulla difensiva, cosa tipica del vivere in città, è una delle principali cause della depressione e dello stress.
Fino al secolo scorso, solo il 14% della popolazione mondiale viveva nelle città, mentre oggi si arriva al 50% e, secondo le stime dell’Onu, nel giro di 40 anni, si arriverà al 70%. Se la qualità della vita in città non migliora allora la salute dei cittadini ne pagherà le conseguenze.
(gc)