ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Ferragni, Fedez e l'amore per Paloma: segnali di 'disgelo' tra i due?-G7, Meloni: "Papa Francesco parteciperà a sessione lavori su Intelligenza artificiale" - Video-Sherlock Holmes, in arrivo nuovo romanzo: sarà lo scrittore Gareth Rubin a proseguire la saga-Crosetto: "Vannacci candidato? Vittoria di Lega ed esercito". Il generale risponde-Gualtieri playlist, tutte le schitarrate del sindaco di Roma-Europee, Cateno De Luca: "Vannacci? Mi ha chiesto candidatura in tutta Italia e ho detto no"-25 aprile, protesta studenti contro Parenzo. Lui: "C'ero come ogni anno"-Scuola, Anief: "Stipendi al palo, 10.000 euro in meno l’anno rispetto alla media della Pa"-Startup: a Innovation Village tra sostenibilità e Ia per vincere la sfida della crescita-Aviaria, gli Usa si preparano al contagio uomo-uomo-Livello di sicurezza basso per Harry, principe salta gli Invictus Games?-La Gioconda in un caveau, l'ipotesi del Louvre-Cancro, in Italia "avanti con test su vaccino melanoma e dati in 3 anni"-Fism: "Serve riforma seria su ingressi a Medicina e formazione post-laurea"-25 Aprile, un arresto per aggressione a Brigata ebraica a Milano: 9 in tutto le denunce-Ucraina, migliaia di vittime di stupro dei russi: al via primi risarcimenti-Europee, Ilaria Salis: "Mi candido per trasformare caso in qualcosa di costruttivo"-Fassino e il furto del profumo al duty free, acquisito video-Russia, arrestato giornalista di Forbes: per Mosca ha diffuso notizie false-Europee, nel M5S scoppia il caso esclusi. Melone: "Chiesto passo indietro a me e Mandoi"

Le tecniche agricole dell’antichità e quelle di oggi

Condividi questo articolo:

Un nuovo studio racconta che è molto probabile che i contadini che lavoravano le terre dell’Amazzonia 4.500 anni fossero molto più bravi di noi

Gli scienziati della University of Exeter hanno esaminato il suolo dell’Amazzonia e hanno scoperto che c’era qualcos’altro, oltre alla foresta pluviale vergine, c’era chiaramente la mano dell’uomo: in pratica, gli uomini dei tempi antichi avevano usato fuoco, letame e compost per rendere il suolo più ricco, in modo da permettere l’esistenza di piantagioni e alberi commestibili. È questo il motivo per cui, nella giungla, ci sono molte più fonti di alimentazione di quante ce se ne aspetterebbe, perché 4.500 anni fa i contadini ci avevano coltivato mais, manioca, patate dolci e zucca.

Lo studio dimostra che questi contadini erano davvero sapienti, intelligenti e lungimiranti, probabilmente molto più di noi – che non facciamo altro che distruggere la foresta pluviale, le sue sostanze nutritive e tutto il resto che ci può dare.

La coltivazione del terreno messa in atto migliaia di anni fa ha portato a un continuo arricchimento del suolo nel tempo e anche ad un suo utilizzo intelligente: invece che tagliare per fare spazio all’agricoltura, il punto era la sostenibilità, il ricavarsi coltivazioni in luoghi insoliti – da far accrescere, non da depredare.

I ricercatori spiegano che le antiche comunità si sono fatte certamente un po’ di spazio, ma hanno lasciato la foresta sostanzialmente chiusa, a differenza di quello che accade oggi con la deforestazione dell’Amazzonia a fini agricoli, tra coltivazioni su scala industriale e allevamenti.

Speriamo che questa lezione che arriva da così lontano nel tempo ci insegni qualcosa sul rapporto giusto che si deve avere con la natura e su quanto la salvaguardia di una foresta sia, in fondo, la salvaguardia di noi stessi.

Questo articolo è stato letto 135 volte.

agricoltura, antenati, antichità, neolitico

Comments (5)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net