Come sarà il mondo tra 30 anni?

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ARUP esplora quattro possibili scenari futuri

Oltre ad essere una società di ingegneria, ARUP possiede anche Foresight, un «think tank interno e di consulenza che si concentra sul futuro dell’ambiente e della società in generale».

Da loro nasce questa ricerca che cerca di capire come sarà il mondo tra 30 anni e definisce quattro futuri possibili.

Foresight e Arup hanno iniziato con un approccio ingegneristico, rivedendo le tendenze, mappandole su una matrice di quattro quadrati con due assi ed esaminando venti diversi fattori. Poi hanno sviluppato per ogni scenario una sequenza temporale, una storia immaginaria speculativa di qualcuno che vive in quel mondo e un elenco di indicatori chiave.

I quattro futuri divergenti, che spaziano dal collasso della nostra società e dei sistemi naturali a un mondo che vive in armonia (sostenibile) con se stesso, sono:

  1. Post Anthropocene: mostra come le condizioni della società e la salute planetaria possano esistere in una relazione armoniosa, rafforzandosi a vicenda per reciproco progresso e beneficio. Dopo i fallimenti degli anni Venti, tutti hanno preso sul serio il carbonio, la salute e la dieta e si sono uniti per ripulire il pianeta. Tutti sono felici, la perdita di diversità è stata fermata, non c’è spreco in un’economia completamente circolare e produttiva.
  2. Greentocracy: descrive un miglioramento della salute planetaria che è stato reso possibile da gravi restrizioni alla società umana: prevalgono condizioni di vita restrittive, conflitti e regimi autoritari. Le fonti alimentari sono sintetiche, le persone hanno paura. Nessuno è felice.
  3. Extinction Express: descrive sia la salute planetaria in declino sia le condizioni sociali in declino. Nessuna coscienza ambientale, carenza di risorse, disparità economiche isolazionismo e paura dello «straniero», visto il numero incredibile di rifugiati climatici. Non si sa quanto a lungo l’umanità possa sopravvivere.
  4. Humans Inc: un mondo in cui le condizioni della società avanzano a scapito della salute planetaria. La maggior parte dei governi nazionali esita o ritarda le azioni necessarie su larga scala e si tenta di adattarsi man mano che gli eventi meteorologici peggiorano negli anni ’20 e ’30, arrivando a uno scenario mondiale molto diverso dall’attuale.Secondo lo studio, rappresenta la nostra attuale traiettoria. 

Cosa ne pensiamo? A prescindere da quale scenario auspicheremmo, quale ci sembra il più probabile?

 

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