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Stop allo spreco alimentare con la doggy bag

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Ogni anno i ristoranti buttano 185mila tonnellate di cibo. La soluzione si chiama doggy bag

Perché buttare il cibo che non finiamo al ristoarante invece di portarcelo a casa? È una usanza già diffusa in altri paesi, come gli Stati Uniti ad esempio.

Lunedì è stato presentato, durante la fiera Host di Milano, l’accordo tra Comieco (Consorzio Nazionale pre Recupero e Riciclo di imballaggi a base cellulosica) e Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) contro lo spreco alimentare.

Il progetto “Doggy Bag – se avanzo mangiatemi” verrà lanciato su scala nazionale. In un primo step le doggy bag d’autore saranno presenti in 1000 ristoranti italiani.
Obiettivo per il futuro sarà quello di allargare ulteriormente il raggio di azione.

“La norma antisprechi sta contribuendo ad accrescere la sensibilità dei cittadini verso il cibo e il suo utilizzo consapevole specie nella prevenzione e nel recupero delle eccedenze. Le nostre scelte quotidiane di acquisto e di consumo degli alimenti sono importanti – afferma l’onorevole Maria Chiara Gadda – generare eccedenze può contribuire allo spreco oppure creare nuove opportunità che con la legge 166 vengono sostenute e valorizzate attraverso la filiera del dono finalizzato alla solidarietà sociale. La doggy bag può avere un ruolo strategico per vincere questa sfida dal punto di vista culturale e accompagna il cittadino in nuovo percorso di consapevolezza allungando la vita di un prodotto altrimenti destinato a finire nella spazzatura. Comieco ha realizzato un contenitore funzionale e accattivante che grazie a Fipe e al progetto Doggy bag se avanzo mangiatemi sarà veicolato nei ristoranti raggiungendo tanti cittadini e famiglie per dare un nuovo valore del cibo”.

“Nei ristoranti del Belpaese si sprecano ancora ogni anno 185mila tonnellate di cibo: sono numeri sempre più difficili da accettare, ma in parallelo si sta facendo strada una nuova sensibilità, sia nei clienti che nei ristoratori, nel prevenire e contrastare questo problema – dichiara Giancarlo Deidda, Vicepresidente di Fipe -. Nel mondo dei pubblici esercizi l’impegno contro lo spreco alimentare si traduce in un percorso complesso che inizia a monte della catena e comprende azioni di controllo in fase di acquisto, preparazione e conservazione degli alimenti. La doggy bag è l’ultimo, importante anello di questa catena: non si tratta solo di una pratica che fa bene all’ambiente, ma che permette di consumare del buon cibo preparato al ristorante anche nelle proprie case, prolungando il piacere di un’esperienza di qualità. Ci sono ristoranti e trattorie in cui le porzioni sono più abbondanti rispetto agli ultimi standard: la doggy bag è un’importante espressione di educazione, sia ambientale che di rispetto nei confronti di ciò che viene preparato e servito. I ristoratori sono pronti a recepire questa nuova cultura, e con il contributo di un partner importante come Comieco, e grazie alla legge entrata in vigore sul tema dello spreco alimentare, si potrà contribuire a recuperare una quantità sempre più significativa di derrate alimentari”.

Dichiara Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco: “Il progetto Doggy Bag – Se avanzo mangiatemi, nato nell’anno di Expo 2015, ha riscontrato positive esperienze in oltre 50 ristoranti di Slow Food Italia e in più di 200 locali tra Milano, Bergamo, Varese e Roma; ha trovato un più che positivo gradimento in tutta Italia da un sondaggio effettuato con Last Minute Market e se in Italia ben il 58% degli imballaggi cellulosici immessi al consumo è legato al settore alimentare, la doggy bag è perfetta espressione del valore anti spreco che un packaging può rappresentare. Ecco perché con Fipe siamo pronti a siglare un accordo che darà dimensione nazionale ad una pratica virtuosa che sta prendendo sempre più piede nella nostra cultura”.

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alimenti, avanzi, cibo, doggy bag, spreco

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