Disoccupazione in futuro al 50%? Possibile: l’industria utilizza sempre più robot

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Avremo più tempo libero, saremo disoccupati o lavoreremo con dei nuovi colleghi non umani?

I robot semplificano la vita all’uomo a tal punto da sostituirli in molti impieghi. Una grande comodità, non fosse per la disoccupazione. Tra 30 anni la metà di noi potrebbe essere disoccupata. Quindi? Di sicuro dovremo cambiare, cioè reinventare il concetto di lavoro.

Al convegno della Società americana per l’avanzamento delle scienze in corso a Washington, Moshe Vardi ha riportato la questione al centro del dibattito. Moshe è un esperto di informatica della Rice University di Houston, in Texas, e secondo la sua opinione entro il 20145 i robot ‘ruberanno’ talmente tanto lavoro agli uomini da portare la disoccupazione al 50%.

È quello che al World Economic Forum di Davos hanno definito ‘Quarta rivoluzione industriale’: la continua crescita dell’automazione nel sistema economico.

Per Vardi una ipotesi plausibile, in questo nuovo concetto di lavoro, sarà avere più tempo libero. Ma non giudica questo ipotesi per forza di cose positive, dato che ritine il lavoro essenziale per il benessere dell’uomo.

Secondo Filippo Cavallo, esperto di robotica sociale della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, invece il futuro del nostro rapporto coni robot sarà la cooperazione.

Come ha spiegato all’Ansa: ‘Nei prossimi 30 anni le macchine non saranno in grado di sostituire completamente l’attività dell’uomo, anzi: grazie a loro nasceranno nuove figure professionali, perché servirà personale qualificato per produrle, programmarle e fare manutenzione”. I robot diventeranno probabilmente dei ‘colleghi’ e lavoreranno al nostro fianco per sollevarci dai compiti più ripetitivi e pesanti, permettendoci di rendere più ‘umano’ il nostro lavoro’.

Ecco il robot pilota che guida la moto a 200 km/h

 

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