La Francia e le plastiche monouso

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Il governo francese ha avviato un piano radicale per l’eliminazione graduale della plastica monouso entro il 2040

Il 1° gennaio 2020, in Francia, è partita la fase 1 di un piano molto ambizioso che mira a eliminare gradualmente tutta la plastica monouso, in particolare tre prodotti: piatti, tazze e cotton-fioc e pare che le cose stiano andando bene.

Come sappiamo, siamo invasi dalla plastica. Come ha spiegato France24, anche se, al massimo, è il 9% della plastica a venir riciclata a livello globale, la produzione continua a salire alle stelle. «Gli ultimi 15 anni hanno visto più plastica prodotta rispetto a tutta la storia umana precedente e la produzione di plastica dovrebbe triplicare di nuovo entro il 2050».

Come è possibile che stia succedendo?

È possibile perché la plastica è prodotta a partire dal petrolio e poiché le aziende petrolchimiche stanno affrontando una notevole riduzione della domanda di carburante, stanno aumentando la produzione di plastica per compensare. Combattere questa situazione non è facile, per questo è molto importante quello che la Francia sta facendo.

L’obiettivo del governo è quello di eliminare gradualmente tutte le materie plastiche monouso entro il 2040, in conformità con le direttive dell’Unione Europea.

Ecco i passi del futuro prossimo:
 come accennato in precedenza, nel 2020 sono vietati piatti in plastica monouso, tazze e cotton fioc;
 nel 2021 saranno vietate posate usa e getta, coperchi di bicchieri da asporto in plastica, coriandoli, agitatori per bevande, contenitori di schiuma, cannucce di plastica e contenitori per la produzione di imballaggi – con sanzioni per gli imballaggi in plastica eccessivi e implementi per la distribuzione che consente ai clienti di utilizzare i propri contenitori;
 nel 2022 saranno bandite le bustine di tè in plastica e i giocattoli regalo dei fast food, così come i piatti usa e getta nei ristoranti. Le fontanelle d’acqua saranno obbligatorie negli edifici pubblici e le aziende non saranno più autorizzate a distribuire bottiglie d’acqua gratuite – i negozi avranno sei mesi per esaurire le scorte che hanno.

Già solo questo, lo fa sembrare un altro mondo. Se sarà davvero così avremo molto da imparare – e da copiare.

 

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