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L’inquinamento ambientale influisce sul profumo dei fiori

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Gli scienziati spiegano il declino delle varie specie di piante e delle abilità degli insetti nel riconoscerle

Svegliarsi con il dolce profumo delle viole e immergersi nell’acqua con fragranti petali di rosa è pura felicità. Purtroppo, però, potrebbe trattarsi presto di un ricordo, dal momento che l’inquinamento sta trasformando il “linguaggio odoroso” dei fiori.

Ad affermarlo è la divulgatrice scientifica Marta Zaraska, che ha da poco pubblicato un articolo in cui afferma che l’inquinamento atmosferico non solo rende più difficile la sopravvivenza della vegetazione, ma rende anche difficile, per gli insetti impollinatori, distinguere le piante attraverso le fragranze uniche che emettono.

Zaraska dice che queste comunicano tra loro attraverso i profumi che rilasciano nell’aria. Riducendosi le fragranze, i messaggi diventano confusi e gli insetti faticano ad impollinare.

E non è la sola ad affermarlo. Jose Fuentes, professore di meteorologia e scienze atmosferiche alla Pennsylvania State University, dice che gli inquinanti atmosferici interagiscono e distruggono le molecole di profumo della pianta. Questi odori contaminati possono confondere le api e rendere più difficile l’impollinazione.

Fuentes spiega che molti insetti costruiscono i loro nidi fino a 3000 metri di distanza dalla loro fonte di cibo. L’inquinamento atmosferico delle grandi città riduce la distanza che i profumi possono coprire: gli odori quindi non arrivano a 4.000 piedi, come nel 1800, ma a soli 700 piedi. Pertanto, gli impollinatori, come le api, hanno grandi difficoltà.

Che fare? L’unica soluzione sarebbe quella di adottare tecniche moderne per il filtraggio dell’aria, ecologiche e poco invasive, come questa piccola installazione verde che fa il lavoro di una foresta.

 

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fiori, impollinazione, inquinamento

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