Addio satelliti, arrivano i droni solari

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Dopo l’aereo a energia solare che sta facendo il giro del mondo, la Solar Impulse si sposta sui droni 

Solar Impulse è un progetto nato nel 2003, da un’idea di Bertrand Piccard e André Borschberg, che riguarda la costruzione di un velivolo ultraleggero ad energia solare in grado di circumnavigare la terra senza bisogno di carburante in 20-25 giorni. Dopo il primo prototipo e le varie simulazioni, il Solar Impulse 2 sta – tuttora – tentando il giro del mondo in tappe. Nonostante questo progetto non sia ancora giunto al termine, è già arrivata la notizia di un nuovo proposito: la creazione di droni solari che possano sostituire i satelliti.

Il team della Solar Impulse non riesce a non pensare al futuro e, in questo momento, i ricercatori stanno conducendo uno studio di fattibilità per la creazione di droni senza pilota adatti a trascorrere fino a sei mesi in mezzo al cielo, facendo tutto il lavoro dell’ordinaria tecnologia satellitare e anche di più e utilizzando il sole come unica fonte di alimentazione.

La notizia è stata data su un recente post del loro blog da André Borschberg, che oltre ad essere co-fondatore è anche uno dei piloti. La squadra, usando il Solar Impulse 2 (SI2) come ispirazione, vuole costruire degli aerei senza pilota, dei droni leggeri ed efficienti, dei cosiddetti HAPS (High altitude platform station), ovvero degli pseudo satelliti d’alta quota.

A quanto affermato da Borschberg, questi velivoli avrebbero un’apertura alare di 30-50 metri e un carico utile di soli 50 kg (rispetto all’apertura alare del SI2 di 72 metri e del suo carico utile di 250-300 Kg) e sarebbero progettati per volare senza sosta intorno alla stratosfera, controllati dalla terra, fino a un massimo di sei mesi. Il tutto, come già detto, grazie all’energia solare, quindi con emissioni zero e senza la spesa enorme dei razzi attualmente utilizzati per lanciare i satelliti. 

Una nuova sfida per Solar Impulse, insomma. 

Nel frattempo il loro progetto di partenza ha coperto circa il 60% della strada che lo aspetta, lungo il volo da record con cui sta facendo il giro del mondo (dopo un surriscaldamento dovuto al viaggio dal Giappone alle Hawaii, il team ha scelto di fare una pausa più lunga di quella programmata: a quanto detto, il SI2 dovrebbe riprendere il suo viaggio il 20 aprile di quest’anno).

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