Cactus a rischio estinzione

Condividi questo articolo:

Belle da vedere e non solo: i cactus pagano il prezzo delle loro buone qualità rischiando l’estinzione

 

Cactus a rischio estinzione. Uno studio condotto dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) ha rivelato che queste piante rischiano la scomparsa a causa, soprattutto, del commercio illegale e delle proprietà dei loro semi: oltre ad essere sempre più richieste dai collezionisti come piante ornamentali, vengono anche utilizzate come cibo o per produrre medicinali. A mettere a rischio queste piante è anche la crescente urbanizzazione, l’agricoltura, l’acquacoltura e il cambiamento di destinazione d’uso del suolo.

 

In particolare, secondo gli esperti dell’nione internazionale per la conservazione della natura, ben il 31% delle 1.480 specie di cactus del mondo potrebbe scomparire dalla Terra. Una percentuale, sottolinea l’Iucn, che mette queste piante al quinto posto tra le specie più a rischio nella Lista Rossa Iucn, dietro a cycadales, anfibi, conifere e coralli.

‘Non ci aspettavamo che i cactus fossero così tanto minacciati e che il commercio illegale fosse una causa così importante nel loro declino’, ha commentato Barbara Goettsch, autrice principale dello studio.

‘I risultati confermano che la scala del commercio illegale di specie selvatiche, tra cui il commercio di piante, è molto maggiore di quanto pensato, e che il traffico di specie selvatiche riguarda molte più specie dei carismatici rinoceronti o elefanti che ricevono attenzione globale’, ha, invece, riferito Inger Andersen, direttrice dell’Iucn, che ha chiesto anche uno sforzo maggiore per mettere fine al commercio delle specie selvatiche.

gc

Questo articolo è stato letto 201 volte.

cactus, cactus estinzione, piante, piante a rischio estinzione

Comments (9)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net