Papa Benedetto XVI si dimette. Il rispetto dell’ambiente nel Suo Pontificato

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Papa Benedetto XVI lascerà il pontificato il 28 febbraio 2013. Ecoseven.net vuole ricordare tutta la Sua attenzione verso il rispetto dell’Ambiente, come diritto e dovere di ognuno

Benedetto XVI si dimette, la notizia clamorosa ha fatto in pochissimi minuti il giro del web. Papa Benedetto XVI ha deciso di lasciare il suo Pontificato a partire dal 28 di febbraio, l’ultimo giorno del mese in corso: lo ha annunciato personalmente, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto.

Joseph Ratzinger, 85 anni, è stato eletto Papa il 19 aprile 2005, con il nome di Benedetto XVI, succedendo a Karol Wojty?a, Giovanni Paolo II.

Ecoseven.net vuole salutare il pontificato di Benedetto XVI ricordando alcuni momenti in cui il Papa ha portato all’attenzione di tutti i credenti, e non, l’importanza del rispetto dell’ambiente, come diritto e dovere per il presente e per il futuro.

Papa Benedetto XVI riassume tutto il suo pensiero in tema di ambiente, nel messaggio dato per la LXIII Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio 2010: ‘Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato’.

Da sempre, dall’inizio del Suo Pontificato, Papa Benedetto ha chiamato a raccolta i fedeli sul tema della difesa dell’ambiente. Nel corso della giornata di apertura del Simposio di ‘Religione Scienza e Ambiente’, dal titolo ‘Ristabilire l’equilibrio: il grande fiume Mississippi’ a New Orleans, in Louisiana, il Papa ha dichiarato: ‘I cristiani sono chiamati a unirsi nell’offrire al mondo una testimonianza credibile della responsabilità per la salvaguardia del Creato e a collaborare in ogni modo possibile per assicurare che la nostra Terra possa conservare intatto ciò che Dio le ha donato: grandezza, bellezza e generosità’.

Papa Benedetto XVI chiarisce e suggella la propria idea sul rispetto dell’Ambiente e delle risorse nella Lettera Enciclica Caritas in Veritate, firmata dal Pontefice il 29 giugno 2009, in cui scrive ‘Le questioni legate alla cura e alla salvaguardia dell’ambiente devono oggi tenere in debita considerazione le problematiche energetiche. L’accaparramento delle risorse energetiche non rinnovabili da parte di alcuni Stati, gruppi di potere e imprese costituisce, infatti, un grave impedimento per lo sviluppo dei Paesi poveri. Questi non hanno i mezzi economici né per accedere alle esistenti fonti energetiche non rinnovabili né per finanziare la ricerca di fonti nuove e alternative. L’incetta delle risorse naturali, che in molti casi si trovano proprio nei Paesi poveri, genera sfruttamento e frequenti conflitti tra le Nazioni e al loro interno. Tali conflitti si combattono spesso proprio sul suolo di quei Paesi, con pesanti bilanci in termini di morte, distruzione e ulteriore degrado. La comunità internazionale ha il compito imprescindibile di trovare le strade istituzionali per disciplinare lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili, con la partecipazione anche dei Paesi poveri, in modo da pianificare insieme il futuro. Anche su questo fronte vi è l’urgente necessità morale di una rinnovata solidarietà, specialmente nei rapporti tra i Paesi in via di sviluppo e i Paesi altamente industrializzati’ (Capitolo quarto – Caritas In Veritate Del Sommo Pontefice Benedetto XVI – Sviluppo Dei Popoli, Diritti E Doveri, Ambiente)

(gc)

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