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Eco-shopper: occhio al falso!

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Legambiente aveva sollevato una istanza già lo scorso 4 febbraio 2010 (prima del divieto per i sacchetti di plastica), dove venivano accusate alcune aziende di fare pubblicità ingannevole, presentando i sacchetti di plastica con l’aggiunta dell’additivo chimico ECM come biodegradabili, inducendo così in errore comuni, esercizi commerciali e catene della grande distribuzione. Ora L’Autorità per la concorrenza ed il mercato gli ha dato ragione, definento ingannevole la pubblicità di Italcom, Arcopolimeri e Ideal Plastik, vietandone l’ulteriore diffusione e prevedendo multe di 40mila euro per la prima azienda e 20mila per le altre due.

Una decisione questa che vuole servire anche da esempio per scongiurare altri episodi simili, dal momento che questo è un periodo monto delicato, visto che con l’inizio del 2011 è entrata in vigore la normativa comunitaria che dice stop alle buste di plastica.

Riguardo alla sentenza, il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani, ha dichiarato: ‘siamo molto soddisfatti dell’esito di questo pronunciamento. Continueremo a vigilare per evitare che il bando dei sacchetti di plastica tradizionale possa permettere ai furbi di fare affari ai danni dell’ambiente, ingannando amministrazioni e aziende che vogliono adeguarsi alla normativa vigente’.

Della stessa idea sembra essere anche il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, che ha affermato: ‘viene sbarrata così da subito la strada ai furbetti del sacchetto, difendendo la messa al bando degli shopper tradizionali, una misura innovativa che porterà enormi vantaggi all’ambiente del nostro Paese’.

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