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Costa Concordia, un mese fa il naufragio. Il punto della situazione

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Un mese fa il naufragio di Costa Concordia, ancora si cercano i dispersi e si opera per svuotare i serbatoi. Il maltempo dei giorni scorsi ha rallentato le operazioni

La nave Costa Concordia naufragava esattamente un mese fa sullo scoglio ‘Le Scole’, lo scoglio di proprietà privata a qualche centinaio di metri dall’Isola del Giglio, tra polemiche, accuse e disastri, umani e ambientali. Inizialmente si prospettava che dopo così tanti giorni, le operazioni di ricerca e bonifica della nave volgessero oramai al termine.

Non è così. A distanza di un mese ci sono ancora 15 dispersi. E c’è un disastro ambientale in corso. Il mare intorno all’isola del Giglio è stato contaminato durante l’impatto. E ora si lavora solo per evitare un disastro maggiore. Il maltempo, la neve e i venti non hanno permesso le ricerche e le fasi di pompaggio del carburante, che sono riprese solo ieri pomeriggio. Al momento è stata completata la rimozione dei 103 metri cubi di carburante dal primo serbatoio della Costa Concordia.

Le operazioni di estrazione del carburante proseguiranno senza sosta finché le condizioni meteorologiche lo permetteranno e richiederanno 28 giorni lavorativi per svuotare i 15 serbatoi che contengono l’84 % del carburante. Dopo i serbatoi di prua, si passerà a svuotare quelli situati a poppa, operazione ritenuta più complicata. Al prelievo di carburante è accompagnato un versamento di acqua, per evitare di sbilanciare la nave. Soltanto alla fine della rimozione del carburante si potrà passare a rimuovere il relitto, operazione che dovrebbe richiedere almeno sette mesi.

Per meglio condurre le operazioni, per prevedere i movimenti della nave e le sue reazioni alle operazioni di recupero è stata costruita da Codevintec l’immagine della nave in 3D, che potete osservare sul sito www.galileonet.it.

In realtà c’è anche un disastro di immagine. Costa Crociere ha perso il 35 per cento dei suoi clienti in quest’ultimo periodo.

(GC)

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