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Sentenza Eternit, condannati i vertici dell’azienda

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Condannati a 16 anni di reclusione gli ex vertici di Eternit, imputati di disastro colposo per la sospensione nell’ambiente di fibre di amianto e di omissione di misure antifortunistiche

Il processo Eternit si conclude. La sentenza condanna a 16 anni di reclusione i due ex alti dirigenti dell’azienda, Lousi De Cartier e Stephan Schmideiney, imputati di disastro colposo per la sospensione nell’ambiente di fibre di amianto e di omissione dolosa di misure antinfortunistiche. Lo ha deciso la corte presieduta dal giudice Giuseppe Casalbore.

L’amianto disperso ha provocato, ad oggi, più di 1800 vittime e ancora tanti sono coloro che lottano contro il mesotelioma pleurico, un tumore mortale che colpisce alle vie respiratorie.  

Tempo fa, pur di saltare la sentenza, il magnate svizzero Schmideiney aveva proposto un patteggiamento che valeva 18milioni e 300mila euro per Casale Monferrato, il comune in cui è stato registrato il numero più alto di vittime, e l’uscita dalle parti civili dal processo, con la clausola di non intentare ulteriori cause contro l’azienda. Il sindaco di Casale Monferrato, Giorgio Demezzi,  inizialmente propenso ad accettare l’offerta, ha poi rifiutato la proposta grazie alle promesse di risarcimento e aiuti fatte dal ministro della salute Renato Balduzzi, chiedendo che a condannare i vertici sia la legge Italiana.

A seguire la lettura della sentenza presso l’aula del Tribunale di Torino, sono stati i familiari delle vittime, i cittadini e il sindaco di Casal Monferrato.  

(GC)

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