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Energia rinnovabile off-grid per i villaggi palestinesi

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La Comet-ME cerca di combattere l’emarginazione energetica delle comunità palestinesi delle zone più remote della Cisgiordania

 

In alcune zone della Palestina, l’elettricità è merce davvero rara. Sono molte le persone che vivono nelle regioni off-grid della Cisgiordania e che sono costrette, quindi, o a fare a meno dell’energia oppure a utilizzare generatori molto dispendiosi, dei quali non sono capaci di sostenere i costi.

Secondo l’organizzazione no-profit israelo-palestinese Comet-ME (un team di professionisti che collabora con le organizzazioni umanitarie su temi energetici e iniziative tecnologiche per poter fornire un servizio di energia di base alle comunità off-grid),  almeno 300 mila palestinesi vivono nelle aree più remote della Cisgiordania – spesso a gruppi di non più di un paio di famiglie – che, essendo sotto il controllo israeliano, diventano luogo di una perenne e quotidiana lotta per l’accesso ai servizi di base, visto che le autorità israeliane si rifiutano di fornire energia ai palestinesi come parte di una campagna sistematica per spingerli via da quelle terre.

Questi luoghi aridi, resi impervi dal sole battente e dai venti forti, sono, però -proprio per questo, perfettamente adatti per l’energia solare ed eolica; quindi, nel corso degli ultimi anni, Comet-ME ha lavorato con solerzia alla costruzione di sistemi di energia rinnovabile su piccola scala basati su queste tecnologie, migliorando la vita e i mezzi di sussistenza per i palestinesi, fornendogli energia pulita per la refrigerazione, la cottura e le comunicazioni. E non solo: Comet-ME costruisce anche sistemi di acqua pulita per le comunità (secondo l’Onu, il 70 per cento dei villaggi non è collegato alla rete idrica e basa il suo rifornimento d’acqua su costose autocisterne).

Ad oggi, Comet-ME ha contribuito a portare l’energia rinnovabile a circa 2.000 persone in 24 villaggi nel sud della Cisgiorgania.

EC

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