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Senza filtri: Vacation club, la nuova e curiosa evoluzione della multiproprietà negli Stati Uniti

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Gli Stati Uniti hanno rilanciato la formula della multiproprietà in grado di superare tutti i limiti del passato

Ve lo ricordate il fenomeno delle case vacanza in multiproprietà, che tanto spopolava negli anni 80? Si acquistava una quota della proprietà di un appartamento in residence che ti dava diritto ad usufruire dell’alloggio per una settimana all’anno che concordavi all’atto di compravendita.

Il problema però era che non sempre potevi andare in ferie proprio in quella settimana, e comunque eri costretto ad andare tutti gli anni nello stesso posto, e così il format andò sempre più scemando.

Negli Stati Uniti, però, hanno rilanciato la formula in un modo più evoluto, che mira a superare i problemi sopra menzionati.

Forti del loro brand e dei loro programmi fedeltà, marchi come Marriott, Hilton, Starwood, Hyatt e altri, hanno lanciato un nuovo modo di fare vacanza chiamato Vacation Club. In poche parole, hanno creato una rete di strutture di residence di lusso, che sono a metà strada tra il classico hotel, con tutti i suoi servizi, e la casa vacanze.

Grandi resorts con appartamenti da 1,2 e 3 camere da letto, dotati di tutti i comfort, con piscine, campi sportivi, campi da golf, minimarket e ristoranti a disposizione degli ospiti.

Come si è evoluto il format? Presto detto.

Non si acquista più la quota di un appartamento, ma una quota dell’intera catena, che corrisponde ad un numero di punti, corrisposti su base annuale, che possono essere spesi presso una struttura della catena. Basta una carta di credito e l’acquisto è perfezionato in meno di un’ora. L’importo è finanziato con addebito mensile su carta di credito. È l’utente a scegliere dove e quando soggiornare, e quanti punti spendere. Il numero dei punti necessari, infatti varia a seconda della stagione, del resort e della dimensione dell’appartamento.

E se quest’anno non posso andare in vacanza?

Semplice, ti danno la possibilità di spostare i punti al prossimo anno, oppure, se hai necessità di spendere di più di quelli che hai a disposizione, puoi prendere in prestito quelli del prossimo anno.

E se non ci sono strutture della catena dove vorrei andare in vacanza?

C’è rimedio anche per quello. Quasi tutte le catene partecipano ad un network chiamato Interval, dove puoi cedere i tuoi punti e, pagando tra i 2 e i 300 dollari per il servizio di interscambio, puoi ottenere una settimana presso una struttura di un’altra catena.

Personalmente conosco e ho soggiornato presso strutture del Marriott Vacation Club. Hanno il vantaggio di avere strutture in USA, Asia, Caraibi ed Europa, e di recente hanno acquistato la catena Starwood, quindi a breve anche le strutture Westin e Sheraton faranno parte del circuito.

Con il programma fedeltà soggiornare in una struttura grazie alle quote della multiproprietà, produce punti, ma oltre a questo, gli utenti americani hanno escogitato alcuni trucchetti per massimizzare i benefici.

Ottenere una carta di credito Marriott e addebitare le rate del finanziamento per l’acquisto della multiproprietà’, permette di guadagnare 6 punti per ogni dollaro speso. In più la carta regala una notte omaggio ogni anno. Se ipotizziamo una rata di 500 dollari al mese, si ottengono 36000 punti all’anno, poi se la si usa per le spese presso la struttura, si arriva facilmente ai 45000 punti in un anno. Con una media di 20.000 a notte per un soggiorno con i punti, si ottengono 2-3 notti bonus più quello omaggio ogni anno, quasi una vacanza aggiuntiva.

L’evoluzione continua e le catene di Vacation Club, di continuo espandono i benefici e le possibilità per spendere i punti.

Sempre Marriott, ad esempio, ha ampliato i propri prodotti, dando la possibilità di acquistare crociere, escursioni, soggiorni in case di lusso utilizzando i punti a disposizione, o semplicemente convertirli i punti Vacation Club in punti Marriott rewards da spendere presso gli hotel classici della catena. In ottica di integrazione dei servizi, alcuni hotel in città fortemente turistiche, come Miami, Washington DC, New York City o San Diego, sono stati riconvertiti sotto il brand Pulse, per poter usufruire dei punti anche in hotel cittadini.

Per adesso il focus è soprattutto sui Caraibi, Asia e Oceania, ma il numero dei “proprietari” europei è in aumento. Segnale che la prossima espansione sia in Europa?

Marcello Sasso
Vice President – Aimpoint Research

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