Falsa mozzarella dop: sequestri e arresti nel casertano

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La mozzarella dop del caseificio Cantile di Sparanise veniva prodotta mescolando latte vaccino ad alto contenuto batterico con quello di bufala

Ben 13 arresti domiciliari e il sequestro del caseificio ‘Cantile’ di Sparanise (Caserta) con i suoi sei punti vendita sparsi sul territorio. noto produttore di mozzarella di bufala campana dop. Sono questi i primi risultati di una recente operazione condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Caserta (sotto il coordinamento della procura di Santa Maria Capua Vetere), nei confronti di alcuni imprenditori del settore caseario, veterinari e biologi, accusati di associazione per delinquere finalizzata alle sofisticazioni alimentari. Secondo i primi accertamenti, l’azienda ‘Cantile’, noto venditore di mozzarella dop, alterava i suoi prodotti con latte vaccino mescolato a quello di bufala, oltre a presentare gravi irregolarità sul versante delle normative igienico-sanitarie. 

Il latte vaccino, per intenderci, è il classico latte di mucca (quindi non di bufala). 

Inoltre, il latte utilizzato per la mozzarella di bufala dop dal caseficio ‘Cantile’ non veniva sottoposto al previsto autocontrollo sanitario. Controlli a campione sul latte giacente nei silos hanno rilevato, tra l’altro, una carica batterica anche più di duemila volte superiore a quella consentita, ‘tale da far ritenere il prodotto finale addirittura potenzialmente nocivo per la salute pubblica’, si legge in una nota del procuratore aggiunto di S. Maria Capua Vetere, Raffaella Capasso.

Il caseificio Cantile, pur essendo obbligato, in base al disciplinare di produzione dop, ad utilizzare solo latte di bufala e di provenienza certa, secondo gli esiti delle indagini impiegava abitualmente anche latte vaccino, ed acquistava anche all’estero (Polonia, Ungheria e Francia) partite di latte e di cagliata, di cui veniva celata la provenienza alterando i documenti di trasporto, al fine di contenere i costi. Fondamentale, secondo l’indagine della Procura, la complicità di alcuni funzionari della Asl, addetti al controllo sanitario: gli accessi al caseificio da parte dei veterinari per il prelievo di campioni erano preceduti da preavviso ai responsabili del’azienda ‘Cantile’, e così risultavano quasi sempre favorevoli. I funzionari della Asl coinvolti nello scandalo, avrebbero infine avvisato il caseificio anche delle visite ispettive di altri organi, come il controllo della Commissione europea. Secondo il Codacons ‘tutti i cittadini che hanno consumato le mozzarelle in questione posso agire per ottenere il risarcimento dei danni nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili di illeciti, in relazione ai pericoli corsi sul fronte della salute.’

(ml)

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caseificio, latte, mozzarella, salute, trasporto

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